Quando sembra di remare contro corrente ci animiamo di nuove forze
Poche ma solide certezze per vivere insieme l’attualità
Quella che stiamo vivendo è un’estate molto diversa dalle precedenti. La torrida canicola che ci assale è legata ai cambiamenti climatici e alla siccità che condiziona molti aspetti del nostro territorio e della nostra vita. Non svaniscono la paura della crisi economica enfatizzata dai crescenti costi dell’energia e le incertezze internazionali “figlie” dell’esito del conflitto assurdo, una guerra folle che sta insanguinando l’Ucraina.
E in questo quadro si colloca la recrudescenza degli effetti contagiosi del Covid che, nonostante le alte temperature, sembra mutare in innumerevoli varianti e minare le certezze primaverili della medicina, inducendo milioni di persone verso la quarta dose, da qui all’autunno.
Di certo occorre avere nervi saldi in questo periodo dove si rischiano infortuni ad ogni piè sospinto, un tempo d’incertezza in cui sembra sia opportuno richiamare la frase di Giuseppe Ungaretti “…si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”.
Intense espressioni che, nella poesia, evidenziano sentimenti di fragilità e precarietà dell’esistenza. Troppo spesso sottovalutiamo l’unicità della vita, ricordandola solo nei momenti di paura e di incertezza.
Per fortuna, o per meglio dire grazie alle nostre capacità, non tutto è provvisorio, non tutto è caduco. Una certezza, per esempio, è il volontariato e lo spirito d’amicizia che caratterizza l’operato di centinaia di gruppi tra Varesotto e Altomilanese.
E ciò che si costruisce giorno dopo giorno a supporto di chi soffre, di chi ha bisogno di aiuto e condivisione del disagio. Allora possono servire i consigli per parkinsoniani che esprimiamo a pag.11, le frasi colme di impegno professionale pronunciate nell’intervista a pag. 4 dal dott. Marco Gallazzi il referente del Centro Parkinson di ASST Sette Laghi.
E quando leggiamo gli interventi del nostro amico Prof. Marco Cosentino, direttore del Centro di Ricerca in Farmacologia Medica dell’Uninsubria di Varese, il morale sale: il progetto del quale lui ci parla a pag.8 è volto a consolidare una rete internazionale di ricerca e formazione di base e clinica sul ruolo del sistema immunitario nello sviluppo e nella progressione della malattia di Parkinson, con lo scopo di sviluppare terapie farmacologiche non soltanto sintomatiche bensì in grado di ritardare l’insorgenza e l’evoluzione della malattia, se non anche di prevenirla.
Insomma, da qualunque parte noi rivolgiamo lo sguardo troveremo sempre difficoltà, salite impervie, incomprensioni. Ma se osserviamo lo spirito di chi costruisce ponti, allarga le proprie prospettive e cerca condivisioni ed accordi fattivi e preziosi e rinuncia a parte di sé per raggiungere insieme obiettivi comuni allora siamo sicuri di poter vivere animati dalla speranza in un domani migliore per noi e per le giovani generazioni. Partendo però dalle poche ma solide certezze dei valori con cui viviamo l’attualità.
Giuseppe Macchi