Sintomi non motori della malattia di Parkinson

(Liberamente tratto dalla relazione tenuta dal Dott. Giulio Riboldazzi all’incontro del 13/02/16)

Di recente il Dott. Giulio Riboldazzi, neurologo parkinsonologo componente del comitato scientifico dell’AsPI, ha accettato di condurre un incontro sui sintomi non motori che caratterizzano il comportamento dei Parkinsoniani dopo che molti fra i nostri associati hanno ripetutamente espresso la consapevolezza di avere caratteristiche comportamentali peculiari rispetto a chi non convive col Parkinson.

Negli ultimi anni si è compreso che i sintomi non motori associati alla malattia di Parkinson sono più diffusi di quanto si pensasse in passato e quindi la tendenza attuale è quella di studiare più attentamente questi sintomi. Il loro impatto ha un notevole peso sulla qualità della vita di ciascun ammalato: non vogliamo fare un elenco esaustivo di questi sintomi ma solo citare i più diffusi e fare mente locale per affrontarli al meglio con l’aiuto del medico specialista. Per l’approfondimento dei singoli sintomi vi invitiamo a riprendere le tematiche svolte in precedenti incontri organizzati da As.P.I..

L’Associazione ha comunque intenzione di affrontare tutte le tematiche in altri incontri mensili del sabato. Il prossimo incontro sarà Sabato 16 Aprile alle ore 15 e avrà come relatore la Dr.ssa Cristina Pianezzola, Neurologo Parkinsonologo, componente del nostro Comitato Scientifico che ci parlerà dei problemi del sonno nella Malattia di Parkinson.

Stitichezza o stipsi
Non dipende dalla levodopa ma dalla malattia stessa che colpisce i neuroni dell’intestino. Teniamo conto che nell’intestino abbiamo più neuroni che nel cervello. Un ottimo metodo per migliorare la situazione è quello di bere una quantità abbondante di liquidi.

Rallentato svuotamento dello stomaco
In alcuni casi i farmaci stentano a passare nell’intestino per cui viene avvertito un rallentamento dei movimenti dopo i pasti.

Deglutizione
Spesso succede che pur rendendosi conto di avere qualche problemino non si dia importanza con il conseguente rischio di essere ricoverati in ospedale per polmonite “ab ingestis”. Pensiamo seriamente a questo problema perché, se sottovalutato potrebbe avere esiti letali. Non va sottovalutato ogni sintomo quale il colpetto di tosse dopo aver bevuto o la voce gorgogliante. Questi sintomi vanno riferiti al neurologo anche se li riteniamo senza importanza. La logopedia può dare un certo aiuto.

Disturbi dell’olfatto
Può essere un indizio per una diagnosi precoce del Parkinson e può essere una caratteristica che accomuna molti malati. Sono riconosciuti come sintomi tipici e precoci della malattia di Parkinson.

Disturbi del sonno
Vengono trasportati nei sogni i segni della realtà particolarmente vivaci per cui il sonno risulta agitato. Può accadere di colpire involontariamente chi ci sta accanto. C’è anche il sonno frammentato per cui il soggetto ha la sensazione di non aver dormito.
I dolori che molti accusano durante la notte, invece, sono da considerare disturbi motori legati alla rigidità (acinesia notturna).

Disturbi dell’umore
I medicinali dopaminergici in alcuni casi possono aiutare.

Disturbi della memoria
Non si riesce più come un tempo a trovare i ricordi recenti con una certa prontezza per cui una cosa appena detta non viene più trovata nella memoria. E’ calata la capacità di attenzione e le dimenticanze sono più accentuate. Un’altra difficoltà consiste nel non riuscire più a fare due cose nello stesso tempo (dual tasking).

Attacchi d’ansia
Questo è un sintomo legato alla mancanza di levodopa una volta terminato il suo effetto ma può anche essere legato ai fenomeni di ON-OFF. Non è detto poi che sia legato solo alla terapia ma anche alle caratteristiche di sensibilità della persona.

Allucinazioni
Il vedere delle ombre o degli oggetti, persone, animali, insetti ecc. é legato alla terapia.

Disturbi visivi
Visione offuscata, difficoltà a mettere a fuoco, sdoppiamento possono essere sintomi dovuti alla malattia ma prima di tutto sarebbe meglio interpellare un oculista per verificare ad esempio se la pressione dell’occhio è regolare. Potrebbe darsi che alcuni farmaci facciano aumentare la pressione dell’occhio.

Sintomi urinari
I sintomi urinari possono essere caratterizzati da aumentata frequenza urinaria diurna, aumentata frequenza urinaria notturna (il sonno è disturbato a causa della necessità di urinare durante il riposo notturno), urgenza minzionale e incontinenza urinaria.

Disturbi della funzione sessuale
I disturbi della funzione sessuale comprendono disfunzione erettile ed è un sintomo da sottoporre all’urologo più che al neurologo.

Disturbi della sudorazione
I disturbi della sudorazione si possono verificare sia con un eccesso di sudorazione sia con una riduzione anomala della sudorazione. Le persone con una riduzione di sudorazione possono avvertire troppo caldo in ambienti con una temperatura normale e devono porre attenzione a non stare a lungo in ambienti troppo caldi. I pazienti che lamentano eccesso di sudorazione possono riconoscerla in varie parti del corpo ( nella parte superiore del corpo, testa, viso, collo, braccia e torace) oppure avere una eccessiva sudorazione durante il sonno per cui capita loro di dover cambiare la biancheria durante la notte.

Disturbo Neuro cognitivo
Con il progredire della malattia possono verificarsi sintomi di declino cognitivo. I sintomi iniziali più tipici sono: lieve calo della memoria, difficoltà di concentrazione e distraibilità, rallentamento dei riflessi, confusione mentale, scarso interesse nelle attività quotidiane ecc. Le opzioni terapeutiche vanno valutate caso per caso.

4 thoughts on “Sintomi non motori della malattia di Parkinson

    • Lorenzo

      Nel dubbio è meglio chiedere ad un medico. Ci sono molte varianti della malattia, c’è voluto parecchio tempo per diagnosticarla correttamente a mia madre, ed i primi sintomi sembravano una semplice leggera labirintite che non voleva andarsene.

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    • Margherita

      Condivido il suo pensiero. La malattia di parkinson coinvolge necessariamente i famigliari che gli vivono accanto. Al pari del malato, devono essi stessi accettare la malattia del proprio caro e comprendere realmente i cambiamenti imposti da Mr. Park per essere capaci di sostenerlo positivamente. I gruppi di auto mutuo aiuto sono uno degli strumenti utili anche ai familiari per fare un pecorso di conoscenza e di confronto con altre persone che vivono situazioni analoghe.

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