UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PAVIA – ISTITUTO NEUROLOGICO C. MONDINO E UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DELL’INSUBRIA DI VARESE
Sabato 19 maggio 2015 ho partecipato ad uno dei due seminari organizzati dalle Università degli Studi di Pavia e Insubria di Varese e dall’Istituto Neurologico C. Mondino di Pavia per ricordare, nel quarto anniversario della sua scomparsa, la Prof.ssa Emilia Martignoni, medico neurologo e parkinsonologo che ha prestato tutta la Sua preziosa opera di medico e ricercatore a fianco dei malati di parkinson.
Nata a Varese, ma cresciuta professionalmente a Pavia, dove si è laureata in Medicina e Chirurgia e specializzata in Neurologia ed Endocrinologia, la Professoressa è stato il riferimento professionale, per la clinica e la ricerca, di molti neurologi interessati alla malattia di Parkinson, da quelli con cui ha collaborato alla pari a quelli di cui è stata maestra. Le sue pubblicazioni internazionali, tantissime e tutte di elevato livello scientifico, restano a testimonianza del suo valore di clinico e ricercatore. La sua umanità, l’empatia che sviluppava, la serenità che riusciva a trasmettere, la generosità con cui si dava rimarranno per sempre nei cuori dei suoi pazienti, dei suoi familiari, dei suoi amici e di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di incontrarla.
Il seminario si è svolto in Varese, presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi dell’Insubria di Varese – Dip. Biotecnologie e Scienze della vita, via H. Dunant 3.
Moderatore della prima parte del seminario è stato il Prof. Giorgio Bono Professore Ordinario di neurologia dell’Università degli Studi di Varese. Si è trattato di una tavola rotonda alla quale hanno preso parte Ricercatori e Neurologi Clinici che da anni sono a fianco dei malati di Parkinson per scoprire le cause di questa malattia degenerativa del sistema nervoso centrale e per conseguire miglioramenti nella terapia farmacologica attraverso farmaci più efficaci e quindi offrire alle persone affette dalla malattia di Parkinson speranza di guarigione e benessere nella vita di ogni giorno.
Obiettivo di questo Seminario è la prosecuzione e riattivazione del NETWORK (rete) che riunisce i Centri d’Eccellenza nella diagnosi e cura del Parkinson in Regione Lombardia (di cui Varese è tra i fondatori) ovvero creare a livello regionale un nodo (un punto di convergenza) nella quale i Centri che fanno ricerca sulla malattia di Parkinson e i Centri che curano i malati di Parkinson condividano i dati e le esperienze che ciascuno ha raccolto negli anni per potenziare la ricerca clinica e di base sulla malattia. E’ uno stimolo a cooperare per avere probabilmente un’opportunità in più nella ricerca delle cause che provocano questa malattia e soprattutto per capire meglio quali sono le concrete possibilità per migliorare la qualità di vita dei malati di Parkinson.
L’unione fa la forza! In un periodo di crisi economica diventa importante e significativo condividere le risorse umane e soprattutto quelle economiche.
La tavola rotonda si è svolta nella prima parte del seminario e ha visto la partecipazione dei medici Dott. Fabio Blandini e Claudio Pacchetti dell’Istituto Neurologico C. Mondino, il Dott. Roberto Cilia del Centro Parkinson presso gli I.C.P. di Milano, il Dott. Ioannes Isaias degli I.C.P. di Milano e attualmente presso l’Università Clinica IZKF di Wurzburg in Germania, il Dott. Cristoforo Comi dell’Università “Amedeo Avogadro” del Piemonte Orientale, il dott. Mauro Fasano dell’Università degli Studi dell’Insubria di Varese ed il dott. Francesco Carella dell’Istituto Neurologico “Carlo Besta” di Milano.
Ognuno di loro ha illustrato il lavoro che viene svolto presso l’Istituto dove operano stabilmente da anni, dando evidenza dei dati clinici e scientifici raccolti fino ad oggi nonché dando notizia dei progetti di ricerca in corso.
Il dott. Francesco Carella (Ist. Besta di Milano) ha presentato il proprio contributo “Rete Malattia di Parkinson: il contributo dell’Istituto Besta – 30 anni di esperienza sul Parkinson”. Ha dato visione dei dati riferiti agli interventi di DBS (stimolazione cerebrale profonda) quantificati in ca. 20 interventi all’anno, alla terapia infusionale continua di levodopa e alla partecipazione al progetto Brain Bank ovvero la “Banca data tessuti nervosi” di cui il Prof. Gianni Pezzoli è titolare.
A seguire il dott. Fabio Blandini (Ist. Mondino di Pavia) ha illustrato il Progetto “Ricerca neurobiologica: preclinica e clinica” che viene portato avanti presso l’Istituto Mondino con particolare riguardo agli studi sui recettori dopaminergici linfocitari e sul ruolo dell’infiammazione nella Malattia di Parkinson.
Il dott. Claudio Pacchetti (Ist. Mondino di Pavia) ha invece relazionato sui risultati di uno studio effettuato sui modelli organizzativi di cura in uso negli ospedali che si prendono cura dei malati di Parkinson evidenziando due criticità sulle quali ha evidenziato la necessità di fare riflessioni:
- nella fase avanzata di malattia il Centro di alta specializzazione perde il paziente che per differenti motivi (distanza dal domicilio, perdita del caregiver) viene ricoverato presso la RSA. Su questo punto occorrerebbe fare una riflessione e chiedersi se effettivamente nelle strutture ricettive quali RSA, Case di Riposo ecc. le persone affette dalla malattia di Parkinson ricevono cure adeguate alla patologia.
- analisi delle cause di accesso alle prestazioni di Pronto Soccorso per i malati di Parkinson e relativi costi ospedalieri: è stato ricordato in proposito un articolo scritto dalla Prof.ssa Martignoni ed il progetto in atto denominato “Progetto Vigevano” per l’assistenza infermieristica al domicilio del paziente. E’ un progetto che si basa sulla collaborazione tra Associazione Pavese Parkinson e Istituto Neurologico C. Mondino.
Il Dott. Roberto Cilia (laureatosi a Varese e successivamente trasferitosi a Milano) lavora dal 1997 con il Dott. G. Pezzoli e svolge attività di ricerca per il progetto Brain Bank (Banca dei tessuti nervosi) ed ha portato il contributo che il Centro Parkinson di Milano stà dando sullo studio degli effetti della levodopa in malati di Parkinson in Africa (anche con finalità filantropiche) e su terapie con piante che contengono dopamina naturale.
Il Dott. Mauro Fasano, biochimico, Responsabile del Centro Neuroscienze dell’Università degli Studi dell’Insubria di Varese, ha invece presentato i due progetti di ricerca sui quali sta lavorando:
- “Un modello di alterata omeostasi della dopamina” ossia un evento secondario che provoca una alterazione mitocondriale che sfocia nel fenotipo malattia di Parkinson – approccio proteomico (induttivo)
- “Mitocondri” presso il Laboratorio di Neuroproteomica di Busto Arsizio.La prima parte del seminario si è conclusa con il saluto del Prof. Gianni Pezzoli (Presidente della Fondazione Grigioni e di AIP e Direttore del Centro Parkinson ICP a Milano) al quale ha fatto seguito l’intervento del Prof. Isaias che si è specializzato in Neurologia frequentando il Centro Parkinson ICP grazie ad una borsa di studio della Fondazione Grigioni ed ha più di recente completato un dottorato di ricerca in Fisiologia Umana presso l’Università degli Studi di Milano. Anche ora che lavora all’estero, è Professore di Neurologia presso l’Università di Würzburg (Germania), continua un’intensa attività di ricerca a Milano in collaborazione con il Centro Parkinson.
La seconda parte del seminario è stata introdotta dal moderatore Dott. G. Bagetta Professore Ordinario di Farmacologia presso l’Università della Calabria e vivacizzata dalla presenza di F. Dajas, medico, professore universitario ed illustre neurochimico dell’Instituto de Investigaciones Biológicas Clemente Estable dell’Università di Montevideo (Uruguay), nonché amico della Prof.ssa Emilia Martignoni, uno dei tanti conquistati dalla sua competenza professionale, dolcezza e forza interiore.
Il Dott. Dajas ha voluto ricordare Emi in questa prima Edizione dei “Martignoni Seminars”, parlando ai presenti di modalità innovative di protezione dei neuroni, con le possibili ricadute nel campo della neurodegenerazione (models of experimental Parkinson’s disease and neuroprotection by nAChR agonism). Numerosi studi hanno confermato che sostanze come il Rotenone e la Nicotina intervengano attivamente nella prevenzione della Malattia di Parkinson e nello stabilizzare la malattia in essere e l’effetto dei farmaci in uso con miglioramento significativi nelle fluttuazioni motorie che sempre, quando presenti, peggiorano sensibilmente la qualità di vita dei malati.
Come rappresentante dell’Associazione Parkinson Insubria Onlus di Varese ho partecipato con grande interesse a questa prima Edizione dei Seminari. La partecipazione di tanti medici neurologi e ricercatori al Seminario ha reso onore alla memoria della stimatissima Prof.ssa Emilia Martignoni e soprattutto ha testimoniato l’impegno in termini di tempo, energie, competenze professionali e umane che quotidianamente viene profuso nella lotta alla malattia di parkinson.
Ad esso si è aggiunta la promessa da parte dei relatori di questo Seminario di riattivare la RETE contro la malattia di Parkinson: “fare rete creando nodi” nella speranza che cooperando insieme si possa presto giungere ad una svolta decisiva nella lotta alla patologia.
Margherita Uslenghi
As.P.I. Onlus
Varese, giugno 2015