“A volte non basta una vita per conoscere a fondo una persona, carattere, caparbietà, intelligenza, voglia di vivere, conoscenza, sono sensazioni ed emozioni che non sempre trapelano completamente.

Con Lui era stato tutto più facile: si è vero. Ci eravamo già visti di sfuggita in alcune riunioni della associazione ParKinson Insubria, e, ricordo, la cosa che mi aveva più colpito allora, era la sua infinita voglia di conoscenza per sfruttare al meglio le nuove applicazioni offerte dall’informatica e gli interventi mirati e precisi per tale scopo.
Poi, a causa della distanza, ci si era persi di vista……L’occasione di incontrarci nuovamente ci venne offerta dalla vacanza organizzata dall’AsPI ad Andora.

Ci ritrovammo una sera casualmente a parlare di giochi e fu così che scoprii che anche lui era patito come me del gioco degli scacchi. Le partite si susseguirono fino all’ultimo giorno di vacanza, in fondo quella situazione di parità (3 a 3) pur avendo soddisfatto entrambi ci lasciava senza vinti ne vincitori.

Ebbi però l’occasione per frequentarLo e conoscere a fondo le sue notevoli doti di amicizia, di disponibilità, di sottile umorismo, di altruismo, di voglia di vivere e lottare nonostante la malattia che lo aveva colpito.

Finito la vacanza ci lasciammo con la promessa di continuare il nostro personale torneo sfruttando internet per coprire la distanza che ci separava.

Non siamo riusciti, per diversi motivi, a realizzare il nostro desiderio durante questa vita terrena.

Ma ho la certezza che, dove Lui sia ora, stia preparando una meravigliosa scacchiera che ci permetterà di giocare un domani, senza più limiti terreni di alcun genere.

Dedicata all’amico Antonio Ranfagni.

AnBo”